
Nel settembre dei 1975 a Ponte viene costituito, da un gruppo di appassionati, il Gruppo Amici della Montagna. 1 promotori non sbandierano grandi programmi: lo scopo originario, infatti, è quello di prendere parte alle gare di fondo amatoriali. Eppure, i foridatori hanno già un'intuizione che si rivelerà importante anche ai fini dell’elaborazione del presente lavoro: prendere nota di tutta l'attività svolta, inviare comunicati ai giornali locali, raccogliere agli atti una rassegnastampa. Il primo comunicato è dei 18 ottobre 1975 e recita testualmente: "Si sta sviluppando l'attività dei Gruppo Amici della Montagna, sorto recentemente a Ponte in Valtellina per iniziativa di alcuni giovani appassionati di questo sport.

Il 1976 è, quindi, l'anno dell'esordio agonistico ufficiale. Ancora assente, in campo provinciale, l’attività su pista, gli appuntamenti si suddividono tra le corse campestri e il Trofeo Vanoni, la già affermata competizione di corsa in montagna. Gianni Rovedatti (A3S Sondrio) nell’anno in questione è campione provinciale assoluto di corsa campestre, mentre proprio il sodalizio pontasco, alla sua prima stagione di attività, prevale nella classifica per società, in virtù degli eccellenti risultati conseguiti nelle categorie giovanili, dove Ivan Gianoncelli risulta primo dei nati nell'anno 1961 e tre atleti pontaschi secondi (Mauro Moretti, 1966, Fausto Pedrotti, 1963, Giorgio Beltramini, 1962, nella rispettive categorie). Nel 1977 l'AdM ribadisce, per il secondo anno consecutivo, il suo primato tra le società che si contendono il titolo provinciale di corsa campestre. Il sodalizio conferma la sua crescita non solo sul versante agonistico, ma anche su quello organizzativo. Infatti, la Fidal designa Ponte come sede del campionato regionale di corsa in montagna, vinto da Andrea Giupponi, mentre Gianni Rovedatti (Sondrio Sportiva Allianz) è sesto, precedendo di una posizione Silvano Goss della società organizzatrice, che si afferma nella graduatoria a squadre.

Lusinghieri i commenti alla gara che appaiono sulla stampa locale. “Nell a prova regionale - si legge sulla pagina di Sondrio dei quotidiano comasco L'Ordine - sono emersi alcuni fatti che val la pena sottolineare. Prima un cenno all'organizzazione, validissimo frutto di un'esperienza che l'AdM Ponte è andata collezionando allestendo gare e partecipando a quelle che hanno come teatro le varie località della regione con un nutritissimo cast di atleti. Era un collaudo atteso, è stato superato a pieni voti. Poi il pubblico: 5000 persone (questa la sua entità secondo un calcolo approssimativo), per una competizione di questo tipo è un record inatteso. Nessuno, e men che meno gli addetti ai lavori, si sarebbe immaginati di dover faticare a far transitare gli atleti in alcuni punti dell'impegnativo tracciato tra Ponte e San Bernardo. E' successo anche questo, a dimostrazione di come tutte le discipline siano valide per far spettacolo se esiste un minimo supporto pubblicitario, ma soprattutto una certa sensibilizzazione verso lo sport effettuato capillarmente, come ha fatto l'AdM a Ponte per la corsa in montagna". Nel 1978 si registra la terza affermazione consecutiva della società di Bruno Gianatti nel campionato provinciale di corsa campestre. Individualmente, sono ben cinque gli atleti che primeggiano nelle rispettive categorie: Elio Folini (seniores), Fabrizio Crapella (allievi), Riccardo Della Patrona (1965), Mauro Moretti (1966) e Daniela Bondio (1967-68).

Le garanzie organizzative che Ponte è in grado di fornire - già emerse nel campionato regionale di due anni prima - fanno sì che la sesta ed ultima prova del campionato italiano di corsa in montagna, nel 1979, venga assegnata alla località valtellinese: sotto lo striscione d'arrivo, posto al campo sportivo, giunge per primo proprio un valtellinese. "Gianni Rovedatti - il formidabile atleta di Albosaggia e quindi sempre “nostro”, anche se opera nell'Intermobili Casazza (Bergamo) – scrive Giancarlo Grillo su L'Ordine - ha conquistato domenica, a Ponte, il titolo di campione italiano di corsa in montagna.

Su Il Giorno, intervistato da Arnaldo Bortolotti, Bruno Gianatti stende il bilancio stagionale del 1980. 11 nono posto assoluto di società, conquistato nel campionato italiano di corsa in montagna, è indubbiamente un risultato di tutto rispetto. Fra le tante, un'esperienza da ritenersi importante sotto tutti i punti di vista, e non solo quello sportivo, è stata la convocazione, da parte del Comitato nazionale di corsa in montagna di tre nostri atleti (Greco, Rodigari, Aiola) per la trasferta in Inghilterra, avvenuta il luglio scorso. Una trasferta che ha visto la netta vittoria della nazionale azzurra. Non tutto è positivo però, e il presidente dell'AdM parla anche delle lacune che si sono evidenziate nell'annata. “La più grossa, anche se è un fatto normale, che si registra un po’ in tutte le società sportive, è stata data dai ritiri dall’attività agonistica da parte di diversi atleti, in età compresa tra i 14 e i 18 anni”. Svolgere attività, per una società sportiva, non consiste solo nel far allenare e gareggiare gli atleti, perché migliorino delle prestazioni, ma significa anche creare un ambiente che convinca i giovani atleti che la società sta compiendo, verso di loro, il massimo sforzo per facilitare il loro impegno, anche controllando che la pratica sportiva sia svolta nella maniera più razionale.

La società di Ponte prepara il 1981 con un colpaccio: dopo due anni nell'Intermobil Casazza, rientra infatti nei suoi ranghi Gianni Rovedatti. Ormai l'AdM sta puntando le sue carte maggiormente sulla corsa in montagna, categoria senior, e lo si vede dai risultati dei campionato provinciale di corsa campestre, dove - dopo cinque anni di successi consegue solo la terza posizione, alle spalle del neo costituito Gruppo PodisticoValchiavenna e del Csi Morbegno.

Rovedatti è in un periodo di forma strepitosa, forse il migliore della sua carriera. Nel giro di qualche mese si aggiudica la gara internazionale di Leffe, precedendo Privato Pezzoli, che a fine stagione sarà campione italiano di specialità, quindi porta l'AdM al titolo regionale e al primo successo nel Trofeo Vanoni, gara finora ostica alle società valtellinesi. Nella classica morbegnese (affiancato da Greco e Patelli) demolisce il primato individuale già in suo possesso dal 1978 (29'46" contro 30'20"). Temuta da tutti tra i senior, la società pontasca vede un po' messo in ombra il suo lavoro in campo giovanile. Per questo è salutato con particolare orgoglio il primo posto finale nel campionato italiano juniores di corsa in montagna. "L'AdM Simonini- commenta Il Lavoratore Valtellinese - ha ottenuto un altro prestigioso successo: la conquista dei titolo tricolore juniores della montagna. Davide Pozzi, 17 anni, di Cepina, forte scalatore e sapiente amministratore dei propri mezzi, ha concluso domenica a Ronco Scrivia una stagione esaltante, aggiudicandosi l’ultima prova di campionato”. Nel 1982 il campionato provinciale di corsa campestre apre, come sempre, la stagione dell’atletica, ma l'attività della società pontasca è in prevalenza orientata sulla montagna e, questa è una novità, verso le corse su strada. Ponte ospita la prova d’apertura del campionato italiano di staffetta. “Il Bar Emma - annota Paolo Redaelli su Eco delle Valli – rinverdisce il successo dell’anno scorso con una prestazione di squadra eccezionale, l'AdM, che non è stata certo a guardare, deve cedere alla netta superiorità dei bergamaschi di Camerata.

Il 1983 è un anno che presenta luci e ombre nel bilancio della societą. L'abbandono di Gianni Rovedatti, per anni protagonista in campo nazionale nella disciplina della corsa in montagna lascia un vuoto significativo nei ranghi dell'AdM Ponte. Il 6°Trofeo Amici della Montagna (che poi muterą il nome in Ponte in Fiore) vede la trasformazione da gara a staffetta in prova individuale.

Il ruolo di uomo-guida, nella società di Gianatti, è ormai saldamente nella mani di Ciceri, che si dimostra pari all'impegnativo compito. L'atleta dell'Adm viene convocato in azzurro per disputare la maratona di Columbus, nell’Ohio. Si piazza al settimo posto in 2 ore 17’57’’,secondo degli italiani. A fine novembre è ancora il migliore nella maratona di Cesano Boscone, corsa in 2 ore, 15 minuti e 39 secondi.

Il 1986, per certi versi, un anno interlocutorio. L’AdM conferma la sua forza di collettivo: infatti al 15° posto nella graduatoria nazionale su 350 società, grazie ad una serie lusinghiera di piazzamenti: quarto posto nel campionato italiano di cross, quinto nel campionato nazionale e secondo nel regionale su strada. Terzer ha imboccato decisamente la strada della maratona: la sua prima esperienza la compie a Berlino: vince il polacco Psujek e il trentino tesserato per l'AdM si piazza al sedicesimo posto (oltre 13 mila i partenti) con il buon tempo di 2 ore 15 minuti e 36 secondi. Poi giunge quarto nella gara di Venezia, preceduto di una posizione dal compagno Alfio Ciceri.

L'anno successivo, il 1987, vede gli atleti di Ponte ancora impegnati nelle maratone. Terzer č secondo degli italiani (e 26° assoluto) nella gara di Londra, con il tempo di 2 ore 16’ 39’’; il nuovo tesserato Pietro Malgesini 16° a Venezia in 2h 19' 50" e nono a Firenze; Orsola Schenatti seconda a Monza. Su questo risultato scrive il Corriere della Valtellina: “ L'atleta dell'AdM Cooperativa Ponte, con tanto impegno e costanza, ha dimostrato che nonostante i suoi 46 anni puň ancora ottenere grosse affermazioni in campo atletico di lunga resistenza. Certamente Orsola Schenatti č un esempio da imitare per molti giovani. Preparare una maratona non č una cosa semplice e facile per nessun atleta, tanto meno per una madre di famiglia con tutti i problemi che giornalmente si trova a dover affrontare. Nonostante ciň, riesce a trovare il tempo, ma, quel che piů conta, la volontŕ di affrontare duri e meticolosi allenamenti giornalieri. Il frutto di questa costanza č stato ripagato dall'ottima prestazione di domenica in quel di Monza dove, seppur battuta dalla forte atleta azzurra di Lumezzane, Bottarelli, ha coronato un suo grande desiderio, quello di riuscire a salire sul podio in una competizione ad alto livello”.

Con lo stesso piglio con cui affronta le gare, il club mette mano ad un'iniziativa che può servire sì come base di stages e di ritiri per gli atleti, ma che è a disposizione di tutti. L'inaugurazione del Rifugio "Amici della Montagna" è fissata per il 19 luglio del 1987, ma l’alluvione e la grande frana costringono ad un rinvio di tre settimane. Il conseguimento dell'obiettivo è costato “3.500 ore di lavoro iniziato nel giugno dell'84, in attuazione di un'idea lanciata dal compianto sen. Libero Della Briotta. Ogni domenica e tutte le feste comandate, durante le ferie a lavorare, a portare materiali per rimettere in sesto questo rustico di proprietà del comune, che rimarrà in gestione ventennale all’Adm Cooperativa Ponte”. (Corriere della Valtellina).

Ritornando ai campi di gara, c'é da segnalare come la continua ascesa tecnica della Ponte in Fiore, ormai a carattere internazionale, venga confermata dal successo di Diamantino. Carlo Terzer si batte orgogliosamente, ed č secondo, a 14", Federico Fumagalli quarto a l' 33’’. “ La stella era lui - scrive Paolo Redaelli su Eco delle Valli - e non ha deluso. Silveiro Dos Santos Diamantino, 24 anni, brasiliano di Rio Grande Do Sul, dopo la Stramilano, dopo la maratona di S.Paolo, č andato a vincere anche in questa undicesima Ponte in Fiore, pensata e voluta all'insegna dell’internazionalitŕ. Non č bastata la grande generositŕ di un Carlo Terzer al meglio della forma, vincitore lo scorso anno della maratonina di Lugano, per avere ragione di questo piccolo, scuro e velocissimo paulista. E per dare a Bruno Gianatti la soddisfazione di una vittoria contro un nome che č giŕ prestigioso nel mondo dell'atletica".

Il 1990 vede una partenza decisa degli atleti AdM. Il cross e la pista servono da preparazione e trampolino di lancio per le gare su strada. Carlo Terzer incrementa la velocità di base (scendendo a 28'51" sui 10.000 metri) e trionfa, finalmente, nella Fonte in Fiore, di fronte al suo pubblico. 'L’impresa dell'altoatesino - commenta Antonio Rivolta su Eco delle Valli - è stata davvero brillante: Terzer ha vinto da campione, impostando la gara e controllando gli avversari sin dalle prime battute. Poi, al quinto km di gara, il repentino contrattacco. Nemmeno la coalizione carioca tra Diamantino ed il sorprendente Vincenteneto é riuscita a impensierire il pupillo di Bruno Gianatti, che ha bloccato il cronometro sul tempo di 27'54, stabilendo il nuovo primato del percorso". Terzer conferma la sua stoffa di maratoneta, giungendo terzo nella maratona di Venezia vinta nientemeno che da Gelindo Bordin. Stefano Battello si impone nella Maratonina dei Lario (portando il suo limite a 1 ora 4'40'), quindi si piazza settimo nella maratona di Palermo vinta da Faustini, mettendo però a segno il primato personale in 2 ore 16 minuti e 21 secondi. Federico Fumagalli sfiora il successo nella maratona disputata ad Aix Les Bams (1 ora 5 minu t i e 42 secondi), preceduto di soli 5' dal brasiliano Vincenteneto.

Il 13 ottobre del 1991 č una grande giornata per Carlo Terzer e l’AdM. Il fondista trentino, nel giorno del 36° compleanno, si rende protagonista di una grande prova e conquista il successo nella maratona di Venezia. Al cronista del Corriere dello Sport dichiara: "E' un ' enorme soddisfazione - esclama raggiante Terzer a fine gara – vincere qui a Venezia, dopo aver collezionato nella Venice Marathon due quarti ed un secondo posto.

La corsa internazionale su strada e l'attività su pista sono i momenti centrali dell'attività svolta nel 1992. E’ ancora un keniano, sotto gli occhi delle telecamere della Rai, a tagliare per primo il traguardo della gara, davanti al bolzanino Leuprecht e a Salvatore Bettiol, azzurro di maratona a Barcellona. Terzer chiude al settimo posto, Battello al 14°. Lo stesso Battello guadagna il terzo posto nella maratona di Kuala Lampur, corsa in difficilissime condizioni ambientali (alta temperatura ed elevatissimo tasso di umidità). Un primato personale sui 5000 metri, 14'26' mette a segno, sulla pista di Pavia, Federico Fumagalli. L'albo d'oro dei primati provinciali su pista, praticamente immobile da vent'anni, si sta finalmente movendo e subisce alcuni ritocchi per merito dei giovani atleti dell'AdM. Fabiano Nana, 19 anni, batte ripetutamente il vecchio limite, di Giancaterino sugli 800 metri fissando il nuovo primato, all'Arena di Milano, nel tempo di un minuto e 52 secondi. Proprio a chiusura di stagione, Nana ritocca il primato di Carbonera sui 400 piani (51 ", 1966), fermando il cronometro su 50.88. Infine, in compagnia di Luca Del Pelo, Paolo e Stefano Mari, porta la miglior prestazione provinciale sulla 4x400, già in possesso dell'AdM, a 3'32" e 70 centesimi. Un gradito regalo per gli appassionati di atletica, e l'AdM è in primo piano, è la realizzazione dei nuovo anello sul campo della Castellina. Proprio su questa nuovissima pista il giovanissimo Gregorio Gianatti, non ancora tredicenne, dà un segno del suo talento sui 2000 metri, fermando il cronometro sul 6’15’’8.

La Ponte in Fiore è alla ricerca dei personaggio di spicco e la conferenza-stampa di presentazione è l'occasione per conoscere i protagonisti più attesi. Ecco cosa si legge su Il lavoratore Valtellinese alla vigilia dell'edizione dei 1993. 'Grande soddisfazione tra gli appassionati valtellinesi dell' atletica leggera e tra gli addetti ai lavori dopo l'annuncio che la Ponte in Fiore, anche quest'anno, sarà trasmessa da Rai Tre. Ma non basta. Il patron dell'AdM Cooperativa Mele sfoggiava un sorriso raggiante quando è arrivato nel salone del "Cerene" sotto braccio a Francesco Panetta. Come una Cornelia che mostrava i suoi gioielli, Gianatti ha sfoderato l'asso Panetta dalla manica di organizzatore della gara internazionale di metà aprile. “Panetta correrà la Ponte in Fiore - ha detto Gianatti - e vi posso già dire che ci sarà anche il kenianno Barnaba Korir, vincitore della passata edizione. Sarà un duello entusiasmante”.

Continua la caccia al record da parte di Fabiano Nana. A luglio, nel giro di un paio di settimane, ritocca il limite dei 400 piani, facendo segnare 50’31’’, quindi 50'1.A settembre Luca Del Pelo, con 3'55"43 sui 1500 metri, supera dopo ben 28 anni il primato provinciale di Antonio Giancaterino. In campo femminile non cessa di stupire Orsola Schenatti, che, tra l'altro, vince ancora il campionato italiano di maratona, categoria veterani.

Gregorio Gianatti si impone nella categoria cadetti, prologo di una stagione ricca di successi. Dopo il secondo posto ai campionati nazionali studenteschi di corsa campestre, il quindicenne di Ponte guadagna la medaglia d'oro ai campionati studenteschi di Riccione, correndo i 1000 metri nell'eccellente tempo di 2'35"48. Tra gli altri protagonisti dell'annata ci sono Giulio Cola, che sui 3000 piani, con il tempo di 8'26''2, dapprima avvicina il vecchio record provinciale di Giancaterino, poi, a fine giugno, lo supera nettamente. Sull'evento si legge su Eco delle Valli:In una serata afosa e umida dove la temperatura si avvicinava ai 33 gradi, e pertanto non ottimale per far registrare tempi cronometrici di grande valore, l'atleta dell'AdM Ponte Giulio Cola tentava, in quel di Milano, un'impresa certamente di notevole prestigio nel cercare dibattere quel record provinciale e assoluto sui 3000 metri piani che resisteva dal lontano 1965, quando Antonio Giancaterino ,aveva stabilito il tempo di 8'23"8. Giulio Cola, che sta attraversando un ottimo momento di forma, impostava una gara molto intelligente e, dando il meglio di se stesso, riusciva nell'impresa, stabilendo il nuovo primato sulla distanza e chiudendo in 8'19"2. In questi ultimi anni tutte le distanze del fondo e mezzofondo sono state corso in tempi che hanno migliorato le prestazioni cronometriche precedenti, e precedenti e proprio gli atleti dell’AdM ne sono stati gli artefici.

Nella Ponte in Fiore, edizione 1995, si aspettava il successo di Gennaro Di Napoli (campione mondiale indoor in carica sui 3000 metri) che invece si ritira al sesto chilometro e lascia via i libera al tanzaniano Salem lkayi, seguono dal valtellinese Giulio Cola (passato a difendere i colori della Valbrembana), In campo giovanile da annotare le affermazioni di Gianatti e Scaramella. Nella prima parte della stagione su pista Gregorio Gianatti spazia su diverse distanze, dai 400 ai 3000 metri. Negli 800 scende ad 1'57"8. In settembre vince un paio di importanti gare a livello nazionale. Giunge invece solo quarto nella gara dei 1500 di campionato italiano, al termine di una gara tattica, preceduto da atleti ai quali rende un anno, Claudio Tagliabue supera il record provinciale di Dei Pelo sui 1500 metri con 3'51'4 e quello dei 3000 metri di Cola con 8'18"7. Federico Fumagalli, a inizio stagione, si impone nella prima prova del Grand Prix Lorombardia Cariplo, circuito regionale di corsa campestre. Nel 1995 infine, bisogna segnalare il nuovo abbinamento dell'AdM. da Cooperativa Mele a Melavģ, una logica linea di continuitą nel paese dei meleti.

E la nostra lunga retrospettiva si sta ormai per ricollegare al presente, Di Napoli, scottato per la sconfitta dell'anno precedente, si ripresenta al via della Ponte in Fiore 1996 ben deciso a vincere e stavolta centra l'obiettivo. Sfumata la prevista sfida con Francesco Panetta, assente perché febbricitante, si impone a tempo di record sul keniano Richard Meto. A quarant'anni suonati, partecipa alla gara Carlo Terzer, l'atleta più rappresentativo della storia dell'AdM, che al traguardo coglie un buon sesto posto, precedendo Fumagalli.